Unire gioco e apprendimento, per insegnare le lingue straniere ai bambini. Non tra i banchi, ma attraverso esperimenti di scienze, laboratori di arte, lezioni di cucina, giochi in scatola e in movimento.
Giulia Fantacci, che metodo usa Labsitter?
Innovativo, basato su attività ludico-creative. Sono laboratori e non lezioni, il nostro metodo infatti è diverso da quello usato a scuola. Niente regole di grammatica e libri, ma ci basiamo sull’ascolto. Facendo dei test e studiando, abbiamo notato che giocando e ascoltando una persona madrelingua, il bambino apprende più facilmente e velocemente la lingua. Fanno parte del nostro staff anche un’educatrice e una psicologa, e ci appoggiamo a una pedagogista. Negli anni poi abbiamo sviluppato altri servizi: siamo stati selezionati da Alpitour come provider di un servizio da aggiungere ai loro mini club e abbiamo collaborato anche con catene alberghiere, organizziamo centri estivi d’estate e facciamo servizi di animazione per le feste di compleanno.
Su cosa puntate nel vostro sviluppo futuro?
Attualmente siamo a Firenze, a Milano, a Pisa e stiamo aprendo Bologna. A settembre abbiamo intenzione di aprire anche a Roma. Stiamo sviluppando una piattaforma web che permetterà di svolgere i laboratori online, in diretta con una persona madrelingua, per raggiungere città dove non ci siamo ancora o dove non è possibile avere un insegnante madrelingua.
Perché avete scelto di candidarvi a Primavera d’Impresa?
Ci piacciono queste iniziative, garantiscono visibilità. Siamo nate a Firenze, quindi per noi la Toscana è un’area d’interesse. In Italia questi eventi non sono molto frequenti, mentre in Europa ce ne sono moltissimi.
Da quest’anno Primavera d’Impresa approfondirà tematiche diverse. Cosa vi piacerebbe seguire?
Sicuramente quello che riguarda l’educazione dei bambini. Anche il tema del digitale, sia legato a marketing digitale, social media e piattaforme di gestione che collegato all’educazione.