Il marketing e la comunicazione ai tempi del Coronavirus? Due leve importanti per rimettersi in pista. Lo hanno capito subito i professionisti di RGR, agenzia con sede a Calcinaia, in provincia di Pisa. Abbiamo chiesto a Leonardo Ristori, giornalista, project manager e innovation manager di RGR, di raccontarci come una realtà, che aiuta le aziende di ogni dimensione a identificare e comunicare nel modo più chiaro il proprio valore, sia riuscita a cogliere i vantaggi della pandemia.
Come avete gestito questa fase di emergenza?
RGR opera nella comunicazione, un settore considerato strategico; questo ci ha permesso di restare aperti fin dal primo giorno e, paradossalmente, nel periodo in cui l’economia era apparentemente bloccata noi abbiamo dovuto lavorare spesso anche nel fine settimana. In questo periodo le imprese hanno avuto esigenze totalmente diverse e nuove in termini di marketing, di pianificazione strategica, di comunicazione di crisi, e noi abbiamo immediatamente adeguato il mix dei nostri servizi. RGR ha spesso interpretato il ruolo di consulente e accompagnatore di impresa in senso proattivo, invitando e aiutando le aziende a mostrarsi attive e propositive nei confronti del mercato e dei loro stessi dipendenti, con iniziative che noi stessi abbiamo contribuito a ispirare, a comunicare e a volte anche a costruire operativamente.
Che conseguenze ha avuto il Coronavirus sul vostro business?
Dal punto di vista finanziario abbiamo avuto il contraccolpo legato ad alcuni ritardi di pagamenti; dal punto di vista economico abbiamo subìto il danno di progetti annullati o posticipati; dal punto di vista dell’immagine invece RGR ha avuto un riscontro fortemente positivo perché la nostra proattività ci ha portato ad allargare enormemente la cerchia di contatti. A supporto delle aziende RGR ha creato Passione impresa, uno spazio social youtube e facebook, con i contributi video di numerosi professionisti per risolvere i problemi pratici ai quali nessuno, durante la pandemia, dava risposta, come per esempio la gestione legale delle penali per l’impresa che non poteva consegnare i beni o i servizi promessi nei tempi richiesti a causa del blocco forzato dei propri impianti o delle mancate forniture. A questo spazio si sono iscritte centinaia e centinaia di imprese. È un servizio che abbiamo creato ed erogato gratis ma di cui andiamo molto fieri perché è stato un bell’esercizio di solidarietà imprenditoriale.
La vostra attività ha subito cambiamenti sostanziali?
Certamente sì. Abbiamo dovuto ripartire diversamente le risorse interne ed esterne, abbiamo dovuto far ricorso anche ad ammortizzatori sociali, ma abbiamo anche imparato ad essere molto più efficienti, a lavorare in modalità smart working in modo strutturato e programmato.
Con la fase di ripartenza tornerete al modello pre-Covid oppure avere sviluppato modalità di lavoro che intendete adottare anche dopo?
Credo che l’esperienza di questo periodo cambierà il modo di lavorare di tutti, noi compresi. Per quanto riguarda RGR, faremo fortemente tesoro degli efficientamenti che le tecniche Lean, Agile e Smart Working ci hanno permesso di apportare ai nostri flussi di lavoro; in più, il fatto di esserci mossi in questa direzione assieme ai nostri clienti ha fatto sì che oggi si sia estremamente più sincronizzati nell’utilizzo condiviso delle tecnologie digitali.
Le vostre prospettive per il futuro?
RGR si occupa di quattro grandi settori: Comunicazione, Ufficio stampa, Marketing, Innovation/Project management. Tutte queste attività vengono svolte in rete con altri partner specializzati, per dare ai clienti il servizio più efficace nel più breve tempo possibile e con il livello di qualità e accuratezza più indicato. Lo sviluppo di RGR passa quindi attraverso due grandi filoni: da un lato la crescente formazione professionale del nostro personale, perché non c’è futuro per chi non si aggiorna e non precorre i tempi; dall’altro, l’arricchimento della rete delle collaborazioni di RGR anche sull’estero (già oggi collaboriamo con entità simili a noi in California, Argentina, Spagna e Regno Unito) perché gli stimoli e le competenze che ci arrivano da tutto il mondo sono il modo migliore per accrescere la qualità del nostro servizio.